La spesa alimentare torna a crescere
Frena l’inflazione, ma fare la spesa costa di più. Secondo le stime preliminari, nel mese di aprile 2018 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività, al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,1% su base mensile e dello 0,5% su base annua (+0,8% a marzo). A rilevarlo è l’Istat.
Con + 1,3 % è “Alimentari e bevande analcoliche” la divisione che registra la variazione congiunturale maggiore del mese, che ha interessato tutte le classi di spesa che la compongono: acque minerali e bevande analcoliche, oli e grassi, caffè, tè e cacao, salse e condimenti, latte, formaggi e uova, zucchero e dolciumi, pane e cereali, frutta e ortaggi. In crescita (+ 1,1 %) anche “Bevande alcoliche e tabacchi” con valori positivi registrati sull’acquisto di vini, alcolici, birre lager ed analcoliche (rilevazione locale), tabacchi (rilevazione nazionale).
È invece “Servizi ricettivi e ristorazione” (- 3,5 %), la divisione che registra la maggiore variazione negativa del mese a seguito delle diminuzioni, rilevate a livello territoriale, sul prezzo della camera d’albergo. In controtendenza si segnalano modesti aumenti sulla spesa per ristoranti e pizzerie (rilevazione locale), pensioni e agriturismi (rilevazione nazionale).
Per Federdistribuzione, i consumi restano ancora deboli. “Dopo l’impennata del mese scorso dovuta a fattori stagionali, prosegue il rientro regolare del tasso di inflazione dai picchi registrati all’inizio del 2017 dovuti agli incrementi nei prodotti ortofrutticoli per fattori climatici” spiega il presidente di Federdistribuzione, Claudio Gradara. “Le variazioni dei prezzi rimangono quindi sotto controllo, come testimonia anche l’inflazione di fondo, attestata da tempo ben al di sotto dell’1% (ad aprile 0,5%) – spiega – Un fatto che se da un lato tutela il potere d’acquisto dei consumatori, dall’altro segnala un quadro di debolezza dei consumi, ancora al di sotto della potenziale capacità di offerta del sistema industriale