LA CRISI, LA CRISI. MA CHE CRISI E’?
Con le dimissioni della componente di Italia Viva (Bellanova, Bonetti e Scalfarotto) la crisi di governo è virtualmente aperta. Ma Conte non sembra volerlo ancora ammettere e cerca una soluzione per evitare l’inevitabile: la salita al Colle. E per questo prende tempo convinto di essere l’unico in grado di guidare il Paese in questa fase. Una fase che lui vorrebbe e sta cerando di prolungare a dismisura. Per il momento vuole approvare, magari col voto di IV, i ristori, poi si inventerà qualche altra cosa. Imtanto Conte, nel primo Consiglio dei ministri senza Iv, non ha fornito alcun cenno di dietrofront, ha trattato Renzi da avversario, e si è presentato ai ministri tranquillo e deciso ad andare avanti.
Sicuramente Conte al momento è tentato di sfidare Renzi al Senato sperando in alcuni voti raccogliticci. Intanto lancia accuse all’ex alleato (come già fece con il leader leghista Salvini) e assume atteggiamenti indegni di uno che si propone come statista, ma più proprie a un bambino cui hanno rotto il giocattolo.
Sempre che il Capo dello Stato glielo permetta. Perchè come gli ha ricordato proprio Renzi, la politica e la democrazia hanno regole precise che si devono rispettare anche se c’è un’emergenza.
Ancora alcuni passaggi devono maturare: oggi Pd e M5s riuniranno i loro vertici per valutare la crisi, consapevoli che in maggioranza c’è chi, come una parte dei Dem, ha ancora dubbi sull’ipotesi di sostituire Iv con un gruppo di “responsabili”.