SCONTRO SOCIALE SUL BLOCCO DEI LICENZIAMENTI

Tutti i licenziamenti vanno bloccati fino a fine anno e i contratti nazionali devono essere rinnovati. Altrimenti per Cgil, Cisl e Uil sarà sciopero generale”. È quanto intima il segretario nazionale della Cgil Maurizio Landini.

Come abbiamo spiegato in un documento inviato al governo due settimane fa, se l’esecutivo intende ancora protrarre il divieto dei licenziamenti, il costo per lo Stato sarà pesante. Come correttamente osservato dall’Ocse e da numerosi economisti, il divieto per legge assunto in Italia – unico tra i grandi paesi avanzati – non ha più ragione di essere ora che bisogna progettare la ripresa. Esso infatti impedisce ristrutturazioni d’impresa, investimenti e di conseguenza nuova occupazione. Pietrifica l’intera economia allo stato del lockdown”, la risposta a stretto giro di posta del numero uno di Confindustria, Carlo Bonomi.

E così senza accordo tra le parti anche il decreto Agosto che avrebbe dovuto contenere la proroga sino a fine anno del bloccodei licenziamegti, attente al palo. 

A quanto si apprende da diverse fonti, ieri si è discusso fino a notte ma non e’ stata trovata una sintesi che vada bene a tutti i partiti della maggioranza. I sindacati spingono per la proroga del blocco fino al 31 dicembre e minacciano lo sciopero generale il 19 settembre. Il governo starebbe cercando una soluzione che leghi la proroga del blocco dei licenziamenti alla proroga della Cassa integrazione Covid.

LeU ad esempio spinge perchè la misura resti fino a quando sara’ possibile ricorrere alla cassa integrazione, mentre nella maggioranza c’e’ chi ritiene si debba legare il termine all’effettivo utilizzo della cig (e’ la soluzione che compariva in una bozza del decreto). A questo punto potrebbe dunque essere “mobile” la data di termine della misura (si sarebbe ipotizzato 15 ottobre, 31 dicembre o come data intermedia il 30 novembre) e cioe’ avere scadenze per le diverse imprese, se legata alla disponibilita’ della cig Covid. Ad ora non e’ ancora convocato il Consiglio dei ministri, che era stato ipotizzato per oggi.

Altro motivo di scontro tra Landini e Bonomi è quello del rinnovo dei contratti scaduti.

Al Presidente di Confindustria chiedo piuttosto di attivarsi per il rinnovo dei contratti di lavoro scaduti da tempo. Non c’è da revisionare nulla, a Confindustria dico di rinnovare i contratti nazionali lì dentro possiamo trovare tutte le risposte ai problemi nuovi che stiamo discutendo: come si fa la formazione, come si gestiscono gli orari di lavoro, come si aumenta l’utilizzo degli impianti, come si riconosce la professionalità e come si danno diritti a chi lavora da casa. Attraverso i contratti che ci sono e al sistema contrattuale vigente abbiamo tutte le condizioni per affrontare questo nuovo processo” dice il segerario generale della CGIL

Abbiamo tutti firmato un accordo interconfederale nel 2018 che fissa impegnativamente le coordinate di relazioni industriali ispirate alla cooperazione e non alla conflittualità e all’antagonismo. Oggi più che mai valgono quegli impegni comuni che consideriamo fondamentali per sottoscrivere contratti che mettano al centro la competitività e la retribuzione di merito, insieme al diritto alla sicurezza, alla formazione, e al welfare integrativo aziendale. Inutile aver firmato allora quegli impegni, e ora fingere che non valgano. Inutile evocare uno sciopero generale, specie in questo momento di gravissime difficoltà economiche e sociali in cui sarebbe necessario progettare insieme la ripresa”, risponde Confindustria.

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