Valorizzazione dell’agroalimentare al centro dell’assemblea Confagricoltura
”Se vogliamo promuovere e valorizzare l’agroalimentare italiano nel mondo, il ministero delle Politiche agricole, alimentari, forestale e del turismo si riprenda le sue competenze perché in altre sedi sono marginali, mentre da noi sarebbero una priorità a tutela del made in Italy”. Lo ha detto il ministro delle Politiche agricole, Gian Marco Centinaio intervenuto all’Assemblea di Confagricoltura che si chiude oggi a Roma.
”Anche sulle specie cacciabili – ha osservato il ministro – se sono nostre, ci riprenderemo competenze senza delegarle al ministero dell’Ambiente”.
Il ministro è intervenuto anche sulla legge del caporalato ”ho detto fin dall’inizio del mandato che se c’è qualcosa da cambiare, lo si fa ragionando con tutte le forze sociali. Sono stato messo in croce per questo, ma sono fiero di essere su questo tema, che è una vergogna per l’Italia e va combattuto, nel libro nero della signora Camusso e del Pd. Fiero di essere dalla parte giusta. La legge sul caporalato è una legge di civiltà e io non voglio che nel nostro Paese ci siano gli schiavi – ha ancora detto il ministro – anche perché il 70% dei lavoratori nei campi sono italiani. Dall’altra parte del mondo inoltre, in Australia, noi siamo considerati schiavisti perché la raccolta del pomodoro – ci accusano in una campagna australiana – da noi sarebbe fatta dagli schiavi. Invito i sindacalisti da salotto ad ‘alzare il culo’ ed andare nei territori”..
Già in apertura dei lavori dell’Assemblea confederale, il presidente Massimiliano Giansanti ha detto che ”la legge sul caporalato è necessaria per combattere il fenomeno ma è scritta male. E noi che difendiamo l’imprenditoria sana non ci stiamo a passare per caporali. Siamo lavoratori e diamo lavoro, anzi siamo la prima organizzazione datoriale di Italia. Fondamentale è inoltre una riforma dei centri di impiego. Auspichiamo che i centri per l’impiego diventino più funzionali per far incontrare finalmente in modo trasparente la domanda e l’offerta di lavoro. Ben venga manodopera italiana – ha concluso Giansanti – all’interno delle nostre imprese”.
“Un ottimo risultato conseguito dal governo, che ha puntato sulla convergenza con le Istituzioni di Bruxelles, senza sacrificare i contenuti di fondo della manovra di bilancio”.
Dopo le aperture fatte dal governo italiano – ha proseguito Giansanti – sarebbe risultata incomprensibile una bocciatura da parte della Commissione UE, che avrebbe messo anche a rischio l’erogazione di fondi destinati al settore agroalimentare per circa 20 miliardi di euro”.
“Ai rigoristi a tutti i costi – ha detto Giansanti – diciamo che l’austerità serve a far quadrare i conti nel rispetto delle regole condivise, ma senza lo sviluppo economico non regge la coesione sociale e crolla l’attaccamento all’ideale europeo”.
Confagricoltura propone un piano strategico per l’agroalimentare italiano, puntando sulle imprese che producono per il mercato, che investono e creano posti di lavoro e sono aperte alle innovazioni tecnologiche. “L’obiettivo della nostra Organizzazione – ha concluso il presidente di Confagricoltura – è dare il massimo contributo alla ripresa dello sviluppo economico in Italia”.