Pernigotti via dall’Italia, forse trasferita in Turchia

Un altro pezzo della storia industriale italiana che va via.  La Pernigotti, storica azienda dolciaria, uno dei simboli a livello industriale di Novi Ligure (AL), chiude. Lo hanno annunciato gli esponenti aziendali. È già partita la mobilitazione della città che non ci sta a perdere un patrimonio di storia e tradizione. Ma i margini di trattativa sembrano nulli.
L’attuale proprietà, che fa capo al gruppo turco Toksöz ha comunicato di non essere più interessata all’attivbità a Novi eche i soli addetti commerciali verranno trasferiti a Milano. Probabile, dunque, che la produzione venga delocalizzata in Turchia. 

La storia dell’azienda parte dal 1860, quando Stefano Pernigotti apre nella piazza del Mercato a Novi Ligure, una drogheria specializzata in “droghe e coloniali” e già rinomata fin dagli inizi per la produzione di un pregiato torrone. Nel 1868, a seguito di una crescente notorietà dei prodotti del negozio, Stefano decide di fondare assieme al figlio Francesco venticinquenne una società: il 1º giugno del 1868 nasce ufficialmente, con un capitale di seimila lire, la “Stefano Pernigotti & Figlio”, azienda alimentare specializzata in produzione dolciaria.
Nel 1919 Paolo Pernigotti sostituisce il padre Francesco alla guida dell’azienda. Ma la data che forse segna la storia dolciaria dell’azienda è il 1927, anno in cui avvia per la prima volta la produzione industriale del gianduiotto, il più nobile e rinomato cioccolatino italiano nato ufficialmente a Torino nel 1865 e che prende il nome da Gianduia, la famosa maschera di carnevale piemontese.
Nel 1935 Paolo Pernigotti acquista la ditta Enea Sperlari. Nel 1936 Paolo avvia una nuova produzione, quella dei preparati per gelateria, che ancora oggi è uno dei punti di forza dell’azienda. Nel 1944 un bombardamento distrugge l’opificio che viene ricostruito e trasferito negli ex magazzini militari di viale della Rimembranza che adesso chiudono.
A Paolo subentra, negli anni sessanta, il figlio Stefano Pernigotti, che nel 1971 acquisisce la Streglio, specializzata nei prodotti a base di cacao. Con gli anni Ottanta sopraggiunge un periodo di crisi che porterà alla cessione della Sperlari nel 1981 agli americani della H.J.Heinz Company. Nel 1995 Stefano Pernigotti, rimasto senza eredi dopo la scomparsa dei due figli ancora giovanissimi in un incidente stradale in Uruguay nel luglio 1980, decide di cedere lo storico marchio novese alla famiglia Averna, nota per i successi legati al settore delle bevande alcoliche. Nel 2000 cede anche la Streglio ad una nipote.
L’11 luglio 2013 l’azienda viene ceduta dalla famiglia Averna al gruppo turco appartenente alla famiglia Toksöz, attivo nel dolciario, nel farmaceutico e nel settore energetico.

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