L’groalimentare europeo a Pavia per il Global Food Forum

Riforma della Pac, dazi, centralità dell’agricoltura, sono tra i temi di fondo della due giorni del Global Food Forum, organizzato da Confagricoltura, che si conclude oggi a Pavia.
Riflettori puntati sul settore primario in un momento storico di transizione sul quale incidono fattori determinanti per il futuro agricolo: dalla Brexit ai dazi, dalla PAC alle risorse finanziarie quelli sui quali sono intevenuti i responsabili delle politiche agricole di Italia e Francia. I ministri Gian Marco Centinaio e Stéfane Travert convergono sulla centralità dell’agricoltura per la politica europea, ma questo può accadere a patto che le scelte di budget non penalizzino il lavoro degli agricoltori e che le aziende sappiano innovarsi per stare al passo con i competitor mondiali.
Centinaio ha insistito sul fatto che la crescita del comparto e dell’Italia debba passare attraverso la vitalità dei territori rurali e la capacità dell’agricoltura di dialogare costantemente con il turismo, “ma con una profonda semplificazione sulla quale – ha detto – il nostro Governo sta lavorando molto, cercando di ridurre la burocrazia e i suoi costi”. Sulla Politica Agricola Comune Centinaio è fermo: “Non accettiamo i tagli proposti: noi abbiamo già dato. L’agricoltura europea – ha proseguito – deve tutelare le nostre differenze, perché queste sono i nostri punti di forza. Così come andremo avanti sull’etichettatura: dobbiamo tutelare l’agricoltore e il consumatore, senza demagogia, né populismo”.
Il ministro Stéphane Travert ha posto l’accento sulla riforma della PAC: “E’ fondamentale – afferma – Per affrontare le sfide di oggi deve essere in grado di assicurare ai consumatori prodotti sani e agli agricoltori un reddito dignitoso. Ricordiamoci che la PAC ci dà garanzie, nonostante le differenze tra i vari Paesi”.
Semplificazione, crescita della competitività, ricerca scientifica e innovazione. Sono queste le “chiavi di lettura” che Confagricoltura propone anche per affrontare la prossima riforma della PAC. Lo ha detto il presidente Massimiliano Giansanti aprendo il Global Food Forum.
“L’agricoltura europea – ha continuato Giansanti – ha bisogno di una politica che sappia indirizzare, che sappia far crescere la competitività delle imprese, sappia far fronte alle nuove sfide, come quelle dei cambiamenti climatici; di una politica agricola più flessibile e semplificata, più vicina agli interessi degli agricoltori”.
Il presidente di Confagricoltura ha oggi espresso preoccupazione per la notizia diffusa in nottata secondo la quale l’Ufficio del Rappresentante commerciale statunitense ha ufficializzato i nuovi dazi aggiuntivi sui prodotti importati dalla Cina per un valore di circa 200 miliardi di dollari (il 40% delle importazioni complessive). I nuovi dazi aggiuntivi saranno del 10% ed entreranno in vigore il 24 settembre. In assenza di un accordo con il governo di Pechino è già stabilito che saliranno al 25% dal 1° gennaio 2019. “Come avevamo previsto, i dazi aprono la strada a nuove misure di ritorsione –ha affermato Giansanti -. Una prolungata guerra commerciale ridurrebbe il potenziale di crescita dell’economia su scala mondiale e inciderebbe sul normale andamento dei rapporti di cambio tra le principali valute, con il risultato di alterare artificialmente la competitività delle merci. Inoltre, una prolungata guerra commerciale potrebbe modificare i consolidati mercati di sbocco. Non è affatto scontato, ad esempio, che le tensioni tra Usa e Cina si traducano in una contrazione generalizzata dell’export agroalimentare americano. È già partita infatti a Washington un’iniziativa supportata da generosi finanziamenti pubblici per trovare nuovi mercati sui quali collocare le commodities americane”.