Concordato preventivo per Pasta Zara

Pasta Zara, stabilimento di Muggia

Pasta Zara ha chiesto al Tribunale di Treviso l’ammissione alla procedura di concordato preventivo.
All’origine delle difficoltà ci sarebbe la crisi delle banche venete, che ha mandato in fumo il valore del pacchetto di azioni detenuto dalla famiglia Bragagnolo, proprietaria del pastificio con sede a Riese Pio X. La società ha chiuso il 2017 con una perdita di 25,7 milioni di euro, dovuta in parte alla svalutazione di partecipazioni in Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza per circa 9 milioni di euro, a fronte di un patrimonio netto crollato a 77,31 milioni e di un debito finanziario netto di poco meno di 200 milioni. Queste criticità finanziarie sono state accompagnate da un calo di fatturato, sceso dai 282 milioni di euro del 2015 ai 239 milioni del 2017.
In attesa che il Tribunale trevigiano si pronunci sulla richiesta, l’attività aziendale proseguirà negli stabilimenti di Riese, Muggia (Trieste) e Rovato (Brescia), per un totale di circa 500 dipendenti.
Nel 2016, Pasta Zara aveva acquistato una partecipazione di poco inferiore al 30% del capitale sociale di Ghigi 1870, altro storico pastificio con sede nel Riminese.
La socvietà sta anche cercando nuovi soci per finanziare l’attività.
«L’azienda ci ha comunicato di stare cercando nuovi soci, o fondi finanziari in grado di entrare e contribuire alla disponibilità finanziaria del gruppo» spiega Sara Pasqualin, segretaria generale Flai Cgil, «in un certo senso sono “sul mercato”, pur con la volontà di mantenere la maggioranza in famiglia. Il buco finanziario è notevole, ed è venuto a galla a causa dell’agitazione dei fornitori. L’azienda ha un buon fatturato, produce e vende, ha un buon portafoglio clienti, è entrata nel tunnel della crisi soprattutto per colpa delle banche. Siamo in attesa di novità, non ci attendiamo esuberi».

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