L’Ice promuove il vino italiano all’estero con una campagna da 20 milioni

Si chiama “Italian Wine – Taste the Passion”, la campagna di comunicazione realizzata dall’Agenzia Ice per promuovere il vino italiano sul mercato Usa. L’obiettivo è quello di affermare un posizionamento esclusivo dei vini italiani, attraverso un messaggio che valorizza le sue principali caratteristiche: la qualità, le varietà e la biodiversità, l’unicità, l’autenticità, la versatilità, la tradizione familiare. Con la campagna, che nel 2018 si svolgerà in due periodi (maggio-luglio e settembre-dicembre), che sarà indirizzata a consumatori tra i 35 e i 55 anni e avrà respiro nazionale, con priorità verso i seguenti stati target: New York Tri-State, California, Florida, Illinois e Texas.
L’iniziativa prevede un investimento di 20 milioni di euro nei prossimi tre anni per rafforzare nel mercato a stelle e strisce la conoscenza dei vini italiani e migliorarne il posizionamento.
“Questa campagna s’inserisce in un articolato piano promozionale che prevede una vasta serie di attività rivolte sia ai consumatori che agli operatori del settore, risultato del lavoro congiunto di tutti gli attori del Sistema”, dichiara Michele Scannavini, presidente Ice-Agenzia. “L’obiettivo è sfidante: elevare il posizionamento del vino italiano nel mercato statunitense e riconquistare la leadership assoluta in valore”.
«Guardiamo con favore alla nuova campagna di comunicazione promossa dall’Agenzia ICE verso il mercato americano per promuovere il vino italiano, anche alla luce delle recenti prese di posizione da parte degli USA in tema di dazi commerciali. Auspico che queste risorse siano ben spese per consolidare le nostre produzioni di punta e rafforzare la presenza e lo sviluppo dei vini italiani presenti negli Stati Uniti».osserva in merito Albino Armani, presidente del Consorzio DOC delle Venezie, «Gli Stati Uniti – prosegue – sono il nostro mercato di riferimento con una quota del 37% sul totale dell’export, seguiti da Gran Bretagna con il 27% e Germania con il 10%. Siamo molto attenti alle evoluzioni oltreoceano in materia di dazi commerciali e le restrizioni imposte dal governo Trump su acciaio e alluminio ci preoccupano: se questo accadesse anche sul vino ne seguirebbero pesanti ripercussioni per tutta la nostra filiera e per l’intero comparto vitivinicolo italiano».

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