Sorpresa: diminuiscono i vegani
Nel 2018, il numero degli italiani che si dichiarano vegani è crollato drasticamente. Lo rende noto l’ultimo Rapporto Eurispes che, attraverso interviste a 1.100 cittadini, indaga sulle abitudini della popolazione, tra cui le scelte alimentari. L’anno scorso la percentuale degli italiani che si dichiaravano vegani rappresentava il 3% del panel intervistato, ora, invece, è scesa allo 0,9%. Stabile, invece, il numero dei vegetariani. I risultati fanno pensare a un carattere transitorio di questo tipo di scelte e al ritorno di uno stile alimentare più tradizionale.
Intanto un’altra brutta notizia per i vegani arriva dalla Francia. Una rivista specializzata in consumi ha analizzato le liste degli ingredienti e le dichiarazioni nutrizionali dei cibi vegani in vendita nei supermercati d’Oltralpe. E’ emerso che, nella maggior parte dei casi, per riprodurre un prodotto “onnivoro” in chiave vegana si usano numerosi additivi e aromi, necessari per riprodurre le caratteristiche sensoriali delle componenti di origine animale. In questi alimenti, per esempio, il formaggio viene spesso sostituito da una miscela di amidi e oli vegetali, con stabilizzanti e aromi, per dare un sapore accettabile. Oltre agli ingredienti poco “naturali”, spesso i prodotti vegani presentano squilibri da un punto di vista nutrizionale. In particolare, contengono spesso troppi zuccheri e poche proteine.
Un’altra nota dolente è il prezzo. I prodotti vegani possono arrivare a costare più del doppio dei loro omologhi convenzionali. Le aziende giustificano questi importi con le minori quantità di prodotto lavorate, l’uso di ingredienti più costosi e la messa in funzione di nuovi processi produttivi, che richiedono un investimento considerevole.