In vigore da oggi il CETA, accordo Ue-Canada

Entra in vigore oggi l’Accordo CETA ovvero l’accordo di liberalizzazione degli scambi commerciali e degli investimenti siglato a luglio tra Europa e Canada, con l’obiettivo primario di incrementare il commercio di beni, servizi ed investimenti sul mercato canadese. Una entrata in vigore che – in realtà – sarà solo provvisoria, in attesa della ratifica dei singoli parlamenti nazionali e regionali dell’Unione Europea, ma che comunque comporterà l’applicazione di tutte le disposizioni più importanti ovvero il riconoscimento e tutela delle DOP italiane, l’aumento progressivo delle quote export e una riduzione dei dazi, soprattutto per i prodotti lattiero-caseari.

L’accordo commerciale comprende disposizioni vincolanti sul mantenimento di elevati standard ambientali e sociali, la più ampia liberalizzazione di linee tariffarie nella storia dei negoziati commerciali dell’UE, oltre alla liberalizzazione di importanti settori dell’economia tra cui i servizi, gli investimenti e gli appalti pubblici, nonché l’abbattimento delle barriere non tariffarie e la tutela della proprietà intellettuale.

Stimolando gli scambi, il CETA creerà posti di lavoro e nuove opportunità per le imprese. Contribuirà inoltre ad apportare benefici per i consumatori, mantenendo bassi i prezzi e offrendo una scelta più ampia di prodotti di qualità. Il Canada è un grande mercato per le esportazioni italiane e un paese ricco di risorse naturali di cui abbiamo bisogno.



Il CETA, inoltre, è innovativo. Non si limita ad eliminare i dazi doganali, ma tiene pienamente conto delle persone e dell’ambiente. Così facendo crea un nuovo modello di riferimento globale per i futuri accordi commerciali: la garanzia che crescita economica, sviluppo sociale e protezione dell’ambiente vadano di pari passo

Cosa prevede l’Accordo

Per le Imprese

eliminerà i dazi doganali riducendo i costi per gli esportatori dell’UE

contribuirà a rendere le piccole e medie imprese italiane più competitive in Canada

renderà più facile per le aziende italiane partecipare agli appalti pubblici in Canada, offrire servizi, esportare prodotti alimentari e bevande Made in Italy

creerà condizioni prevedibili per gli investitori sia dell’UE che del Canada

renderà più facile per le imprese Canadesi investire in italia

Per i consumatori e lavoratori

proteggerà i prodotti alimentari e le bevande tradizionali (le cosiddette indicazioni geografiche) dalla contraffazione garantendone qualità e sicurezza

tutelerà i diritti dei lavoratori e l’ambiente

renderà più facile lavorare in Canada e consentirà il reciproco riconoscimento di alcune qualifiche

aiuterà le industrie creative, gli innovatori e gli artisti europei

Quali sono i vantaggi per il nostro Paese

Il CETA favorirà le imprese europee grazie all’eliminazione del 99% dei dazi (imposte) che devono pagare alle dogane canadesi. Lo stesso varrà per le imprese canadesi che esportano verso l’UE.

Noi siamo esportatori netti: l’Italia ha solo da guadagnare dalla soppressione o dalla riduzione dei dazi doganali con il Canada.

Già oggi la bilancia commerciale bilaterale tra Italia e Canada è positiva: l’Italia è l’ottavo fornitore del Canada con un volume di interscambio bilaterale di oltre 5 miliardi di Euro nel 2016, esportazioni per 3,7 miliardi di euro e un saldo positivo di 2,2 miliardi di euro.

Cosa esportiamo principalmente?

macchinari industriali (1 miliardo di export e dazi fino al 9,5%)

mobili (anche qui il 9,5% e 128 milioni di export), calzature (dazi al 20%), prodotti in pelle (50 milioni di export, dazi fino al 13%)

agroalimentare: vino (300 milioni di export e dazi fino ai 7 centesimi al litro), pasta (fino all’8,5%), cioccolata (fino al 6%), pomodori (fino all’11,5%), acque minerali (esportazioni 39 milioni di euro, dazi 11%)

Prezzi più bassi sull’import

L’apertura dei mercati può contribuire a mantenere bassi i prezzi, offrendo ai consumatori una scelta più ampia.

Il libero scambio non implica tuttavia un abbassamento o una modifica degli standard dell’UE che tutelano la salute e la sicurezza dei cittadini, i diritti sociali, i diritti dei consumatori e l’ambiente.

Le importazioni dal Canada dovranno continuare a essere conformi a tutta la regolamentazione e a tutte le disposizioni dell’UE in materia di prodotti, senza alcuna eccezione.

Pertanto, il CETA non modificherà il modo in cui l’Unione europea disciplina la sicurezza alimentare, compresi gli OGM o il divieto di commercializzare carne bovina trattata con ormoni.

L’accordo non indebolirà né modificherà la legislazione dell’UE nei settori regolamentati (sicurezza alimentare, sicurezza dei prodotti, protezione dei consumatori, salute, ambiente). Tutte le importazioni dal Canada dovranno quindi soddisfare le norme e i regolamenti dell’UE in materia di prodotti – senza eccezioni.

L’UE continuerà a tutelare gli agricoltori europei attraverso l’utilizzo dei tradizionali sistemi, tra cui quello dei prezzi soglia per frutta e verdura, e tutte le importazioni dal Canada dovranno conformarsi agli standard UE in materia di sicurezza alimentare, compresa la legislazione sugli OGM, la normativa sull’impiego di ormoni e antibiotici nella produzione alimentare. Verrà inoltre mantenuto il principio di precauzione.

Nessuna invasione di prodotti canadesi sul nostro mercato ma una reciprocità tra le quote dei prodotti importati e esportati, oltre alla previsione di contingenti limitati per alcuni prodotti sensibili quali le carni bovine, suine e il granturco dolce, per l’UE, e per i prodotti lattiero-caseari, per il Canada.

L’Accordo aiuta a contrastare la contraffazione (il cd. italian sounding) grazie al riconoscimento delle delle Indicazioni geografiche (IIGG) europee: sono 143 le indicazioni geografiche di provenienza tutelate, di cui 41 italiane.

Fra queste figurano, tra l’altro:

tre prosciutti (Prosciutto di Parma, San Daniele e Toscano): significa che il Prosciutto di Parma potrà finalmente entrare ed essere commercializzato sul mercato canadese con il suo marchio, dopo 40 anni di commercializzazione con la denominazione di “Original Prosciutto”

il Parmigiano Reggiano, l’Asiago, la Fontina, il Gorgonzola per cui vale l’obbligo di origine da indicare sull’etichetta in modo chiaro e visibile.

l’aceto balsamico di Modena

Con tale misura non sarà più possibile per le aziende canadesi fare uso sulle confezioni dei prodotti alimentari, come il Parmesan, di immagini che facciano esplicito o indiretto riferimento all’Italia.

Inoltre, la lista di indicazioni geografiche è una lista aperta, con la possibilità, quindi, di eventuali inclusioni future per ulteriori doc/dop/igp.

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