Trend consumi: si impongono i nuovi stili, ma resta l’incognita IVA

Gli scenari dei consumi per il 2017 appaiono influenzati da una minor ansia sociale e da nuovi trend della domanda. E’ quanto prevede l’ultima ricerca IRI sull’andamento dei mercati del Largo Consumo Confezionato (LCC) per la seconda parte dell’anno in corso e per il 2018.
Per il 2017 la diminuzione dell’ansia sociale che ha caratterizzato gli scorsi due anni fa emergere con maggior forza la domanda di prodotti stimolata dai nuovi stili di consumo (bio, free from, salutistico, social responsible, ecc..) che guidano la ripresa del comparto. Tuttavia l’incremento del costo reale per il consumatore mitiga in parte lo sviluppo del Largo Consumo.
Il clima sociale relativamente più disteso (considerando il 2016 come annata particolarmente negativa, falcidiata da una nutrita serie di fatti soprattutto sul fronte geopolitico) avrà un effetto positivo sulla fiducia dei consumatori: tuttavia la mancanza di una spinta robusta dall’economia reale ne attenuerà in parte i benefici.
Infine il clima atmosferico (quest’anno orientato all’eccezionalità) ha stimolato la domanda di alimentari stagionali sia durante i mesi invernali che nel periodo primaverile.
Nella prima parte del 2017 i fattori climatici (clima rigido in inverno ed estate anticipata in primavera) hanno stimolato una significativa crescita dei volumi di alimentari e bevande che porta un’eredità positiva sul bilancio atteso per l’anno in corso. I prezzi hanno risentito delle pressioni provenienti dalle cosiddette componenti volatili (costo materie prime) frenando in parte lo sviluppo della domanda alimentare. Nel progresso dell’anno il fenomeno sembra rientrare sul fronte internazionale, ma gli estremi climatici della tarda primavera possono nuovamente spingere sul fronte prezzi degli alimentari freschi.

Per quanto concerne il 2018 il punto cruciale sarà l’intervento fiscale a salvaguardia dei vincoli di bilancio pubblico (aumento dell’IVA), che potrebbe influenzare sensibilmente l’inflazione interna. Esso sembra ormai scongiurato per l’anno in corso ma resta uno scenario possibile per quello a venire.
Le previsioni per il 2018, basate sull’ipotesi di continuità della situazione attuale, sono complessivamente positive. Tuttavia il rischio di interventi fiscali significativi è sempre presente e potrebbe comprimere la domanda reale LCC.
Lo scenario recepisce inoltre le attese dei macroeconomisti di prosecuzione della ripresa del sistema economico italiano, ma a ritmi inferiori rispetto ai principali partner europei.