Crisi Tuodì: media Confcommercio
E’ stato fissato per lunedì 3 luglio il primo incontro tra azienda e sindacati per trovare una soluzione alla crisi che ha investito Tuodì la catena di discount Dico e le sorrti dei circa 6mila dipendenti. Le parti si troveranno a Roma presso Confcommercio.
La società patisce una grave carenza di liquidità ed ha una notevole esposizione debitoria. Secondo gli ultimi dati ufficiali disponibili la società, che fa capo alla famiglia Faranda, avrebbe accumulato un debito lordo di 450 milioni, di cui 160 verso banche (71 a breve), 225 verso fornitori e 29 verso l’erario. Nell’ultimo bilancio disponibile, quello del 2014, Dico spa registrava ricavi per 727 milioni (528 l’anno prima) e una perdita di 47 milioni (-33,7). L’aiuto delle banche e le ricapitalizzazioni dei soci non hanno prodotto gli effettri sperati. In particolare, Bnl, Pop Vicenza, Unicredit e Intesa San Paolo hanno offerto due linee di credito per complessivi 90 milioni. Il finanziamento bancario prevedeva il rispetto di financial covenant su posizione finanziaria netta, Ebitda, patrimonio aziendale e scaduto fornitori. Questi però già alla fine del 2014 erano in parte saltati.