Per il vino il quarto colore: arancione

Arrivano i vini arancioni: gli Orange Wines. Cresce anche in Italia, ma in Giappone, Australia, Francia e Usa è già boom, l’attenzione per il quarto colore del vino, un nettare arancione spento prodotto da uve bianche attraverso la macerazione prolungata. Si aggiunge ai tradizionali banchi, rossi e rosati.
I vini orange sono uno stile di vini nuovo, con il quale gli anglosassoni per praticità hanno etichettato i vini prodotti da uve bianche attraverso la macerazione prolungata. Il mosto in fermentazione rimane a lungo in contatto con le bucce dei chicchi, traendo da esse i tannini e il colore arancione dorato con tendenze all’ambra.
Tanto che in alcuni paesi, in particolare la Georgia, in vini orange vengono denominati ambrati. È lo stesso procedimento di vinificazione dei vini rossi, un tempo usato anche per i bianchi e oggi ripreso da alcuni produttori stanno riprendendo le vecchie tradizioni.
La percezione dei sapori è ampia, complessa. Va dall’intensità tannica con gli aromi primari dell’uva alla frutta matura e secca con note erbacee e fragranti.
Una caratteristica dei vini orange è data dal tempo di macerazione. A seconda della varietà dell’uva, ma soprattutto per scelte individuali, i produttori optano per periodi di macerazione cha vanno da qualche giorno a diversi mesi, caratteristica questa dei vini prodotti nelle anfore di argilla Georgiane.
I vini arancione costituiscono una piccola ma importante nicchia nell’ampia offerta dei vini. Quello che viene ormai definito l’epicentro della produzione mondiale racchiude l’area del nord Adriatico, nei territori tra Slovenia, Italia, Croazia e Austria, che si estendono dall’Istria attraverso il Carso e la valle del Vipacco fino al Collio e alla bassa Friulana. Mentre al nord si stanno convergendo all’ Orange le aree della Stiria e della Carinzia.